DIPINTI POP – POETICA DEL FRAMMENTO
CESCUT GIAN PIERO
23TRACCE: a prima vista astrazione, a uno sguardo profondo qualcosa di più. E’ pittura che si slega dai vincoli della figurazione senza per questo cadere nel cerebralismo della pura soggettività. E’ linea che pur non adottando le comuni formule del ritrarre, lascia ugualmente intravedere la padronanza del disegno, affidato a un segno deciso, corposo, compendiario. E’ colore che non imita la realtà visibile, ma la re-immagina attraverso tonalità accese cui si oppone il nero, a creare contrasti che stimolano la percezione e generano emozione. E’ parola, numero, testo ritagliato e incollato per evocare, suggerire, dichiarare. E’ composizione libera, sotto cui si cela tuttavia un equilibrio rigoroso, senza il quale le immagini non esprimerebbero la sostenutezza formale che dimostrano di possedere. E’ materia al servizio della varietà delle tecniche utilizzate: dal pastello agli smalti, dagli acrilici al collage. E’ oggetto conformato ai differenti tipi di supporto, dalla tavola alla tela, dalla carta al cartoncino. E’ approccio creativo in cui l’immediatezza del gesto non scaturisce dal caso, ma da un’idea compiuta: idea in forma di TRACCE. Tracce come testimonianza di un percorso personale, di vita e di ricerca. Tracce come impronte, a volte evidenti, a volte sfuggenti, della pittura del passato. Tracce di un interesse per le avanguardie del Novecento che si esprime più in forma di rielaborazione che di citazione. Tracce di un cammino personale e consapevole nella dimensione dell’arte. Paolo Parigi