Curiosa non sa stare senza andare a fondo di ogni questione che riguardi il modo migliore di vivere. Il punto di partenza è essere madre in continua formazione. L’ascolto di ogni piccola variazione del tono di voce, degli sguardi e delle azioni dei suoi figli è la sua scuola. I suoi migliori insegnanti sono proprio loro, i tre figli, con età e personalità tanto diverse, la portano a rimettere in gioco le scelte condivise, a volte toccando il limite della rottura di schemi, sa mettere in discussione le proprie credenze pur di avanzare nel rispetto delle loro diversità. Ne parla con cura, procede nel dubbio e al tempo stesso risoluta, senza una ricetta preconfezionata. Scuola di vita tutta da costruire che non ha ricevuto in eredità. Ricercatrice. Mediatrice. Tessitrice. Ha imparato a scovare persone speciali, sia nella vita privata sia nel lavoro, le incontra spesso casualmente nei suoi continui spostamenti e attraverso letture, cerca il contatto per comprendere se quello che le persone sono e quello che fanno ha un senso per vivere intensamente il mondo. Senza secondi fini crea contatti, la sua frase più usata è “dovresti conoscere tizio…”, contemporaneamente lo ha detto anche all’altro e la connessione è fatta. Sa farsi da parte e gioisce se nasce un nuovo rapporto. Durante tutta l’intervista affiora la necessità di avanzare nella spiritualità, un modo di essere prima ancora che uno scopo.
#lentezza
Frenesia è un eccesso che entra dagli occhi. Invasione della nostra vita. Immersi nelle immagini. Chiudo gli occhi e vado nel “sentire” solo così mi connetto con la realtà, la natura. Le scelte mi portano a ricollegare quello che provo emotivamente a me stessa e alle mie persone care, mi costringo a cercare la realtà nel profondo, chiudo gli occhi e le scelte fluiscono come parte della natura in cui mi immergo.
#creatività
Da piccola con il mio maestro delle elementari ho imparato a raccontare un sogno al giorno. Non ho il senso della proprietà e ho la volontà di mettere a disposizione, di lasciare libera l’idea, chi la vuole la raccoglie. Mi rende felice che qualcuno possa completare il pensiero, l’azione, che qualcuno la possa vedere.
#dubbio
Nel dubbio resto in ascolto per lungo tempo, per esempio riguardo all’immigrazione non ho saputo prendere posizione fino a quando non ho percepito la forza naturale del partire e lasciare. La sensazione di essere profuga. Non mi faccio condizionare dal pensiero e dalla parola preconfezionata. Uso il dubbio per cogliere la volontà di persuasione, la manipolazione è un dato di fatto, escludere etichette e giudizi si appoggia sulla mia forza interiore, preferisco approfondire quando mi sento pronta.
#riuso
Mi viene in mente che ho spesso tirato fuori dalle persone, soprattutto in ambito lavorativo, il meglio di loro. Ho scoperto di saperlo fare anche con i miei figli, inaspettatamente stupita, aiutarli senza risolvere, una sorta di cammino accanto a loro per far uscire le loro abilità. Un grande insegnamento che mi accompagna in ogni incontro con esseri giovani. Un avvicinamento reciproco inaspettato.
#compassione
Non ho mai creduto che la competizione possa costruire qualcosa di buono. Ho osservato molto alcune dinamiche per comprendere, ho lavorato nel tempo nella condivisione di valori, di capacità e di opportunità. Se va meglio a tutti va bene a me, questo è il mio pensiero positivo. Mi capita di incontrare persone che mi raccontano le loro idee, i loro progetti, istintivamente le faccio incontrare perché penso di non togliere a nessuno il valore che porta, penso che senza competizione le persone possano arricchirsi. Azioni con aspetti positivi che hanno una ricaduta su più realtà mi appagano sia intellettualmente sia nel piacere di sentire che l’inclusione sia un bene comune.
#silenzio
Quando nuoto nel mare non alzo mai la testa e guardo il fondo. Ho imparato tardi ad usare la maschera, è un momento che attendo tutto l’anno e quando ci sono vago senza meta, senza guardare sopra il livello dell’acqua. Questo è il mio silenzio. Una sensazione che si ripete quando sono in barca e navigo di notte, il rumore del mare occupa tutto lo spazio del mio pensiero e mi lascia libera.
#speranza
Credo! Credo che il senso della nostra vita sia proprio agire per lasciare qualcosa che sia la base della fiducia delle prossime generazioni. Guardare la parte evolutiva dell’uomo è guardare avanti. Senza giudizio anche le cose negative che ho vissuto hanno tutte degli aspetti bellissimi pur nel dolore del momento.
#coraggio
La strada che ho percorso è fatta di prove e sperimentazioni, alcune non hanno funzionato ma non le giudico errori. Mi hanno permesso di provare e riprovare a trovare altre soluzioni, altre strade. Nei rapporti umani la messa a punto della relazione è costante, bisogna sperimentare con grande consapevolezza e avere il coraggio di modificare i propri atteggiamenti.
Marta Zannier - "Dimmi chi sei e poi che fai”info@studiofabbro.com
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