Sentieri – KATIA SALAORNI
ANIMA. ILLUMINA IL CAMMINO DI CHI LE STA ACCANTO.
Comincia così la nostra intervista, con la sua presenza online lucida e vitale, tanti racconti come se fossero piccole realtà che diventano grandi strada facendo, una valigia della sicurezza piena. Mantenere le promesse fatte a se stessa e agli altri un mantra che ci cattura, un cammino tanto lungo nonostante la sua giovane età. È come parlare con una sorella che ama la vita e te la mette a piene mani a disposizione, vibra in un sorriso aperto che arriva prima delle parole, aggrotta la fronte e spalanca gli occhi come un respiro profondo prima di dirti cose che hanno preso una grande rincorsa e segnano il futuro su questo pianeta.
Amore la parola più usata e tutto il racconto della sua esistenza sa di buono come le sue creme.
“L’ego è un veleno che ci porta solo infelicità e rabbia e meno lo nutriamo più facciamo un favore a noi stessi e ci liberiamo. I successi, la nostra conoscenza e la nostra esperienza hanno senso solo se condivisi. La condivisione porta gioia, soddisfazione e attira tanta buona energia e buone persone.”
Occhi lucidi, vitalità pura, ha imparato a comprendere e dare un senso attraverso il superamento del dolore, vuole lasciare un segno, con umiltà e un ego sepolto, sa darsi il giusto tempo per adattarsi ad ogni cambiamento. Si è presa cura di sé tra la ricerca di equilibrio, lo studio e le buone pratiche, la sua grande volontà di mettere a terra con fatti, concretezza e coerenza esce in ogni racconto.
“Essere per qualcun altro”, dice che cambiare la vita delle persone è semplice, diventare un porto sicuro che si esprime nel contesto più intimo per quella persona, luce, senza mai risparmiarsi nel frullatore della vita quotidiana, padrona del suo tempo.
Si è arresa al passato, fa capitare la vita senza elemosinare, grata per ciò che ha. Un esempio da imitare.
#lentezza
Credo che il modo convulso e veloce con cui ci viene chiesto di prendere posizione, a volte anche di fronte ad argomenti complessi e delicati ci induca a dare sentenze più che risposte, ad aderire a slogan più che ad esprimere le nostre opinioni e questo porta sempre e inevitabilmente alla divisione. Le stesse persone che si ergono cavalieri del pensiero libero, creando gruppi o fazioni che in nome della propria libertà vogliono ribellarsi agli standard comunicativi, ad imposizioni che definiscono dittatoriali a sistemi di vita che non condividono, finiscono il più delle volte essi stessi nella trappola del giudizio.
E il giudizio è nemico della libertà.
Quindi le strategie che cerco di mettere in atto per comprendere, ascoltare e riflettere prima di agire sono due. La prima è cercare di vivere il più possibile nel non-giudizio e la seconda è cercare di vivere il più possibile nella non-emotività.
Non-giudizio e non-emotività passano per forza attraverso la lentezza.
Molte volte le nostre scelte, le nostre decisioni, le nostre azioni sono il risultato di impulsi emotivi. Le emozioni per loro natura ci condizionano sempre in modo negativo perché ci allontanano dall’equilibrio e dalla lucidità. È fondamentale prendersi tempo per osservare, riflettere, controllando le nostre emozioni, rendendoci indipendenti da esse, analizzando ogni idea e opinione senza giudizio, nella sua mera essenza, indipendentemente da dove provenga e dall’emozione che ci suscita.
Il nostro passato, la nostra storia, i nostri successi, i nostri errori, la nostra esperienza devono diventare saggezza ed equilibrio, non emozione. Saggezza ed equilibrio sono consapevolezza e controllo. Le emozioni sono animali inquieti che vagano senza meta e senza controllo e che influenzano la nostra mente e i nostri pensieri in modo tossico.
Quindi davanti ad una decisione da prendere, se togliamo emotività e giudizio faremo spazio non solo alla nostra di saggezza ma anche a quella degli altri.
#creatività
Sono cresciuta in un ambiente in cui o lavoravi in ufficio o in azienda o facevi l’artista povero e dove la creatività era descritta come il saper disegnare o dipingere. Fortunatamente ho capito che la creatività è prima di tutto un’idea e poi l’arte di saperla realizzare. Tutti siamo creativi.
Mi piace usare la mia creatività unendola al concetto di manualità e autoproduzione, di recupero, riuso, di sostenibilità consapevole.
Produco detersivi, creme, cosmetici naturali, ho imparato a fare a meno di estetista e parrucchiera, a curarmi con le erbe, unguenti, olii, a restaurare ambienti, recuperare vecchi mobili, mettere insieme i pezzi e creare qualcosa di nuovo, a cucire, a lavorare a maglia ecc.
E tutto ciò che imparo e creo cerco sempre di condividerlo, insegnarlo e metterlo a disposizione degli altri.
Perdere la paternità delle nostre idee o creazioni e condividerle è una vera e propria pratica spirituale che ci aiuta a distruggere il nostro ego.
#dubbio
La vita mi ha messo spesso davanti a un bivio, davanti alla scelta tra due opportunità. Con il tempo ho capito che non possiamo fare tutto e che ci sono delle cose che dobbiamo lasciare andare, con serenità, altrimenti diventiamo consumatori di opportunità senza viverle davvero. Dobbiamo imparare ad accontentarci. Nella nostra società questa parola ha un’accezione negativa, mentre credo sia una delle chiavi per la vera felicità. Accontentarsi non significa rinunciare ai propri sogni ma significa darsi dei limiti, significa essere grati per ciò che si ha e scegliere con attenzione le cause per cui vale davvero la pena lottare e le opportunità che ci renderanno davvero persone migliori. Tutto il resto è solo desiderio e i desideri sono sempre illimitati e crescenti, le soddisfazioni create dai desideri sono nutrimento per il nostro ego e fonte di costante insoddisfazione e confusione.
Nella mia esperienza il modo per non escludere niente e coglierle entrambe è quello di comprendere che oltre a non poter fare tutto, noi non possiamo farlo da soli.
Quindi quando mi sono trovata davanti a due opportunità che davvero non potevo non cogliere, l’ho fatto insieme ad altre persone, come una squadra o come una comunità. Insieme ai propri compagni, ai propri figli, alla famiglia, agli amici, ognuno portando il pezzetto di sé che può in quel momento, senza giudizio o misure. C’è chi contribuirà con la parte economica, chi con la parte progettuale, chi con la parte di lavoro fisico, chi con il proprio tempo. Chiedete aiuto, perché si può fare tutto se si fa insieme.
#riuso
Fin da piccola ho sempre avuto la possibilità di sviluppare la mia manualità attraverso il lavoro fisico, dall’aiuto nei campi e nella fattoria dei nonni con l’orto e gli animali, al lavoro al bar più tardi. Parallelamente c’è sempre stato anche lo studio. E ho riscontrato che ogni singola cosa che ho imparato poi mi è stata utile.
C’è stato un momento in cui ho rivoluzionato completamente la mia vita. Ho lasciato un lavoro che mi faceva stare male e mi annullava e, dopo tanti sacrifici, mi sono presa tempo per me, per capire cosa volevo davvero fare e dove era giusto per me andare.
Poi ho comprato una vecchia cascina da ristrutturare e ho ricominciato da lì.
Ho mollato computer e telefono e ho preso in mano cazzuola e pennello. Ho studiato, guardato centinaia di tutorial, ho provato, sbagliato e riprovato. Ho messo insieme davvero tutte le mie capacità, quelle economiche e strategiche imparate con lo studio, quelle manuali imparate nella vita e sorprendentemente più andavo avanti e più scoprivo nuove capacità che mai avrei immaginato di avere.
Ho scoperto e conosciuto per la prima volta la mia creatività. Oggi, quando c’è qualcosa da fare non pensiamo più a chi chiamare per farla, ma pensiamo a come farla perché non c’è limite a ciò che si può imparare. La facciamo noi, insieme, unendo idee e manualità e quando non ci riusciamo da soli arriva sempre un amico che porta il pezzetto che ci manca. Ci sono tante persone come noi che hanno capito che se ci si mette insieme, ognuno con le proprie competenze e idee, con la volontà di imparare, concedendosi la possibilità di sbagliare senza arrendersi agli ostacoli, si possono fare davvero cose meravigliose.
#compassione
La compassione è il faro che illumina la mia vita. È la mia via e la mia meta ultima e uno dei principi cardine sui quali cerco di fondare la mia esistenza.
Portare armonia, pace e Amore nel mondo e aiutare il più possibile gli altri è l’unica cosa che può dare un significato profondo alla nostra vita e ciò che può davvero liberarci dalle sofferenze. Più ci dedichiamo ad alleviare le sofferenze negli altri più siamo felici. La compassione è una cosa semplice e potentissima e può davvero trasformare la nostra vita in una vita felice e in armonia con gli altri.
Ognuno di noi ha la propria storia, il proprio karma, ognuno di noi in questa vita ha raggiunto un certo grado di consapevolezza e maturità e ognuno di noi fa, pensa ed agisce di conseguenza a tutto ciò. Ognuno ha le proprie paure, debolezze, ognuno porta dentro la propria dose di rabbia e di insicurezza che dobbiamo rispettare. Non possiamo cambiare, controllare o agire per gli altri. Ciò che fanno gli altri è una loro responsabilità. Noi siamo responsabili di noi stessi e quindi dobbiamo controllare la nostra rabbia, le nostre emozioni negative evitando totalmente gli scontri o i pensieri negativi verso gli altri, imparando a fare un passo indietro e lasciare andare anche quando abbiamo ragione, pur di non aumentare la sofferenza con litigate o vendette. Rispondiamo con gentilezza alla violenza o alla cattiveria, sempre.
Cerco di lavorare ogni giorno sull’autocontrollo e l’analisi dei risultati delle mie azioni. Essere sempre presenti a noi stessi, dominare la propria mente e le proprie emozioni. Questo è l’unico modo possibile per raggiungere la pace interiore e l’armonia verso l’esterno.
E poi cerco di lavorare ogni giorno per aiutare le persone che hanno bisogno. Fin da piccola ho cominciato a girare il mondo e a vedere molta sofferenza e nel mio piccolo ho sempre cercato di fare il possibile per dare una mano, attraverso il volontariato, piccole azioni compassionevoli e ho sempre sognato un giorno di poter cambiare la vita delle persone bisognose con un gesto, una parola, poter essere fonte di sollievo, un porto sicuro dove gli altri possano trovare calore, amore, compassione e sostegno. Ispirata da grandi uomini e donne che hanno dedicato la propria vita agli altri, ho poi studiato e realizzato insieme a meravigliosi amici un progetto umanitario per sostegno di bambini e comunità in paesi disagiati nel mondo e con entusiasmo percorreremo questa via con idee, progetti per fare il più possibile verso chi avrà bisogno di noi. Sono circondata da persone meravigliose che come me credono che la felicità passa attraverso la compassione.
Io e Fabio abbiamo appena accolto nelle nostre vite Nyima Tsering, un ragazzo nepalese che aveva bisogno di amore e di una famiglia. La felicità e l’Amore che riceviamo ogni giorno da questa scelta sono immensi e tutto il resto non conta, gli ostacoli, i sacrifici, le difficoltà diventano solo cose da fare. Quello che c’è, quello che resta, quello che conta, è solo lui, lui che adesso sorride, che si sente al sicuro, che ha una famiglia che si prenderà cura di lui con amore e gentilezza, lui che potrà realizzare i suoi sogni e come noi dare un significato profondo alla sua vita. Lui, che un giorno farà lo stesso con qualcun altro che avrà bisogno di lui.
#silenzio
È essenziale per me prendermi cura ogni giorno della mia sfera interiore e spirituale, fermarmi, respirare e meditare nel silenzio e nella preghiera.
Il silenzio diventa concentrazione, la concentrazione diventa meditazione e la meditazione porta alla consapevolezza, all’equilibrio e alla pace interiore.
Mi dedico alla meditazione, allo yoga e alle lunghe passeggiate da sola nella natura.
Ogni mattina dedico circa quaranta minuti alla meditazione, cercando di dominare la mia mente, a controllare i miei pensieri, ad incanalare le energie e a controllare le emozioni. Prendo rifugio nella saggezza della compassione mi impegno a vivere la mia giornata accumulando meriti e azioni positive, cercando di evitare le azioni negative che generano sofferenza.
La connessione con la mia spiritualità è per me fondamentale e la meditazione è lo strumento per il controllo della mente che genera e produce pensieri senza fine e ci porta lontano dal qui e ora, riempendoci di desideri, di ansie, paure e di emozioni distruttive. È essenziale fermare i pensieri, dominare la mente e liberarla facendo spazio alla chiara luce e alla consapevolezza, solo così potremo andare dove noi decidiamo di andare e non dove la nostra mente ci porta e a questo punto non ci saranno più ostacoli per la realizzazione dei nostri sogni e dei nostri progetti.
#speranza
Il mio passaggio in questo mondo voglio che lasci una scia di energia buona e creatrice, un’energia fatta di pace e Amore incondizionato e vorrei farlo portando un sorriso nel cuore delle persone che incontro, sollievo a chi è in difficoltà, dando una famiglia a chi non ce l’ha, calore e umanità a chi è solo, aspettando chi va più piano e tendendo una mano a chi ha bisogno.
Vorrei gettare un seme che altri dopo di me vedranno germogliare. L’Amore che saprò donare è l’unica cosa che darà un senso al mio essere qui.
Quando aiuto qualcuno spesso mi capita che vogliano esprimere la loro gratitudine dicendomi “un giorno ti ripagherò per quello che hai fatto”. Quello che rispondo sempre loro è di non fare qualcosa per me ma un domani, quando ne avranno la possibilità o l’occasione, di fare lo stesso per qualcun altro in difficoltà.
La mia speranza è che così si crei un’onda di Amore e compassione senza fine, che possa alleviare quanta più sofferenza possibile.
#coraggio
Di errori ne ho fatti tantissimi e ogni errore ha sicuramente lasciato il segno, ma ho anche imparato la lezione.
Il mio più grande errore è stato rimanere legata per anni alle sofferenze del passato legate alla mia infanzia e alla mia famiglia e tornare sempre lì con il pensiero quando qualcosa non andava bene. Non ho avuto una guida e mi sono persa tante volte e ho lasciato per troppo tempo che quella bambina sola e spaventata condizionasse le mie scelte e le mie azioni lasciandomi prendere dalla paura, dalla rabbia, dalla frustrazione del momento e facendo sì che le emozioni prendessero il sopravvento. E altre volte, mi sono resa conto che usavo il mio passato per giustificare la mia mancanza di coraggio. Ma nella vita cercare delle scuse serve a poco e soprattutto non ti porta da nessuna parte.
Quando ho cominciato a prendermi cura degli altri invece che pensare a me e al mio dolore, ho imparato a lasciare andare, a non compiacere più, a non vivere di aspettative. Ho imparato ad accogliere con gratitudine quel tanto o poco o niente che le persone possono darmi e ho smesso di aspettarmi che un ruolo, in quanto tale dia automaticamente la capacità alle persone di saperlo rappresentare.
Quindi ho cominciato a concentrarmi su di me, su quello che posso fare bene io, a comportarmi bene io, ad essere gentile io, indipendentemente da ciò che ricevo in cambio.
Il comportamento, le azioni e i pensieri degli altri sono una loro responsabilità, non mia. Ho imparato a controllare le mie emozioni e a non farmi trascinare mai troppo in alto o troppo in basso. Cerco di percorrere il più possibile la via di mezzo e cercare l’equilibrio in ogni cosa che faccio. A volte ci riesco di più, a volte meno, ma so che è una pratica che dura una vita intera.
Ho capito l’arte potente e pacificatoria del silenzio, del fare un passo indietro, del lasciare andare e del sorridere sempre alla vita, con fiducia e positività e ad essere grata per ogni ostacolo, ogni dolore e ogni cicatrice, perché mi hanno resa sensibile ed empatica e questo mi dà la possibilità di comprendere, aiutare e tendere una mano agli altri.
Ci vuole coraggio, tanto coraggio per SCEGLIERE di essere felici.